Allineatori o Terapia Fissa?
Agosto 30, 20226 – Allineare i denti da adulti: riuscita o compromesso?
Luglio 4, 2023Una delle mie grandi passioni, prima di affacciarmi al mondo dell’ortodonzia, è stata la “gnatologia”.
Sembra uno scioglilingua, lo so, ma in realtà costituisce una delle parti più belle del mio lavoro, assolutamente integrata all’ortodonzia.
La gnatologia è la branca che studia i problemi dei muscoli della masticazione e dell’articolazione che lega la mandibola alla testa, denominata Articolazione Temporo-mandibolare (la chiameremo per semplicità ATM).
Delle problematiche muscolari abbiamo fatto cenno precedentemente: si tratta, per lo più, di fenomeni dolorosi dati da contratture.
Queste insorgono per abitudini sbagliate come il serramento e il digrignamento, fenomeni legati allo scivolamento dei denti per stress o mal posizionamenti che creano contatti anomali.
Queste manifestazioni sono per lo più notturne: il cervello, infatti, sceglie la bocca come un organo preferenziale per scaricare la tensione accumulata durante il giorno (non è solo ansia, è anche stress da vita iperattiva), ma non è infrequente trovarsi a stringere i denti anche di giorno, magari nei momenti di maggiore concentrazione.
Ne derivano denti consumati, talvolta con sensibilità al freddo e al caldo per perdita di struttura dentale importante a proteggere il nervo.
Secondo studi scientifici, le donne, ahimè, sono più soggette a questa funzione anomala, un po’ per la presenza di una muscolatura non robusta come negli uomini, un po’ perché…motivi per essere stressate rispetto agli uomini ce li abbiamo?
Quando invece è la posizione dei denti o la postura della mandibola a determinare il fenomeno o quantomeno a peggiorarlo, il meccanismo innescato dal cervello è quello di cercare di eliminare i contatti dentali che creano interferenze.
Vedremo più avanti nello specifico quali sono le mal occlusioni a cui maggiormente imputarne le cause.
Ma passiamo ai problemi strettamente legati alla funzione dell’articolazione.
Se immaginiamo l’ATM come l’articolazione del ginocchio, sarà facile pensare alla presenza di un menisco che si interpone tra le due superfici ossee (la mandibola e il cranio) per proteggerle durante i movimenti di apertura, chiusura e lateralità.
Questo menisco, gelatinoso e a forma di globulo rosso, si attacca ai tendini di legamenti e muscoli.
Per tanti fenomeni, anche qui legati alla mal posizione dei denti o ai muscoli contratti che si accorciano e lo trazionano, il menisco può spostarsi in modo patologico (di solito in avanti), determinando un “click” sonoro durante i movimenti.
Non sono pochi i pazienti che mi riferiscono che “la mandibola suona quando mangio”. Il click altro non è che il tentativo riuscito di recuperare il menisco.
Ma cosa succede se questo non viene trattato?
Dipende dalle capacità del corpo di adattarsi. Può rimanere così o peggiorare.
Come?
Se il menisco viene spostato sempre più in avanti può diventare difficile o temporaneamente impossibile recuperarlo.
Risultato? Il paziente non sentirà più il click, pensando di essere guarito. Invece non riuscirà ad aprire la bocca più di un tot, perché il menisco farà da muro e bloccherà il movimento di apertura.
Anche se l’evidenza scientifica non mette in relazione queste problematiche con le mal occlusioni, sono del parere che invece la chiusura errata possa quanto meno peggiorare o scatenare l’evento.
Quali sono le mal occlusioni che ho riscontrato essere più predisponenti?
✔ Mandibola corta (tecnicamente “seconda classe”).
Spesso se la mandibola è troppo corta o posizionata troppo indietro, i muscoli sono contratti e potrebbero lavorare in condizioni “forzate”. Questo, oltre a provocare dolori, può indurre eventualmente uno spostamento del menisco.
✔ Mandibola lunga (tecnicamente “terza classe”) ma costretta dai denti superiori a rimanere “nei ranghi”: in quel caso la mandibola viene compressa posteriormente, provocando non solo eventualmente le problematiche di cui sopra, ma a volte anche sintomi riferiti all’orecchio (senso di ovattamento, fischi…) che però non dipendono da esso.
✔ Mancanza di un dente posteriore: questa è una condizione che ti costringe a masticare prevalentemente da un lato, con lo stesso tipo di sovraccarico muscolare e articolare che avresti se camminassi saltellando solo con una gamba per tanti chilometri. Resa l’idea?
✔ Mandibola deviata da un lato: di solito in concomitanza con il palato stretto. La parte deviata schiaccia l’articolazione posteriormente, mentre la parte controlaterale stira i muscoli e i legamenti.
Come si correggono i disturbi dell’ATM?
Con l’utilizzo di bite (notturni o anche diurni a seconda della problematica) per ripristinare la giusta architettura muscolo-articolare.
In tutto questo qual è il ruolo dell’ortodonzia?
L’ortodonzia mira ad eliminare la mal occlusione che ha probabilmente contribuito a determinare il quadro.
Non è detto che il problema non ritorni per altre motivazioni (anche solo legamenti anatomicamente lenti e deboli o il perdurare di serramento e bruxismo), ma sicuramente se togliamo un problema, sarà meno probabile che si ripresenti.
E se risolvessimo direttamente con l’ortodonzia?
Di solito spiego questo passaggio con un esempio chiaro:
immagina di cadere in seguito ad una postura sbagliata.
Ti rompi una gamba, ma la colpa è della postura che ti fa camminare male.
Cosa fai, ora che si è creata una disfunzione?
Per prima cosa metterai il gesso alla gamba e solo dopo farai una correzione della postura con ginnastica posturale o terapie più specifiche dall’osteopata per evitare di ricadere.
Ora, fai questa associazione:
✔ gesso = bite
✔ ginnastica posturale o terapia osteopatica = trattamento
ortodontico
Ed il gioco è fatto!
DA RICORDARE:
Curare i denti significa pensare anche alla buona funzionalità dell’ATM e dei muscoli.
Non è dato per certo, ma cattive abitudini legate allo stress, unitamente a mal occlusioni, possono danneggiare la tua articolazione.
Se il problema si è già verificato, sarà utile correggerlo attraverso una terapia “gnatologica” che utilizza bite notturni o anche diurni, per ripristinare la funzione.
Successivamente è consigliabile una terapia ortodontica, se il tuo ortodontista riconosce nella tua bocca una o più cause predisponenti a tali patologie.