5 – I denti storti: non è solo questione di estetica!
Luglio 5, 20233 – La genetica, ovvero: “Da chi ho preso i denti?”
Luglio 7, 2023Nella mia pratica clinica spesso i genitori mi chiedono:
“Dottoressa, ma davvero anche i denti da latte si cariano?”
La risposta è chiara: non solo si cariano, ma innescano lo stesso dolore che negli adulti, se non maggiore, considerando la più bassa soglia di sopportazione nel bambino.
Anche i denti da latte presentano un nervo al loro interno e una radice lunga, che pian piano viene rosicchiata dal dente definitivo durante il suo tragitto. È questo il motivo per cui il dentino, senza più radice e quindi supporto, cadrà, lasciando fisiologicamente spazio al nuovo.
Il nervo è contenuto all’interno di uno spazio, chiamato camera pulpare. Nei denti da latte, la camera pulpare è molto grande, motivo per cui è sufficiente una carie di dimensioni relativamente normali per raggiungere il nervo e causare dolore.
Altra questione: la carie nei denti da latte predilige lo spazio tra un dente ed un altro.
Perché?
Perché mentre i denti degli adulti si toccano tra di loro in un punto (che, per intenderci, è il punto in cui il filo interdentale fa click), quelli da latte si interfacciano tramite una parete, quindi un insieme di punti.
Ecco dunque che i batteri avranno senz’altro più possibilità di attecchire, scegliendo lo spazio interdentale.
Da lì al nervo, per questioni anatomiche, è un attimo.
Qual è il nocciolo?
La migliore strategia sarebbe quella di evitare il più possibile la formazione di carie sui denti da latte.
“Ti pare facile” – direte voi – “prova a togliere le caramelle a mio figlio e vedi quanto urla!”
Mi rendo conto che la gestione dei figli sia alquanto difficile e che ciò comporti sempre più concessioni alimentari (come i cibi pieni di zuccheri) e compromessi di igiene orale (“Mamma, sono troppo stanco per lavarmi i denti, voglio andare a dormire!”), ma ciò che voglio trasmettervi è che difficilmente il dentista riuscirà a curare un dente da latte che fa male con una semplice otturazione definitiva e non ci pensiamo più.
Spesso sarà, infatti, necessaria una cura canalare (o devitalizzazione), pratica già mal volentieri sopportata
dagli adulti. Immaginiamo quale difficoltà possa costituire per i piccoli pazienti.
Le cure canalari sui bambini, fatte da mani esperte, sono però fondamentali per mantenere lo spazio in arcata.
Non preoccupatevi, durante la devitalizzazione i canali delle radici vengono otturati con materiali idonei “riassorbibili”, per cui il dente definitivo riuscirà comunque a mangiarne la radice al momento giusto.
Cosa succede, invece, se il piccolo paziente non è collaborante o, per una serie di circostanze, siamo costretti ad estrarre il dente da latte molto prima della comparsa fisiologica del permanente?
E perché è così importante mantenere lo spazio?
Se togliamo un dente da latte della zona posteriore della bocca, i denti vicini cercheranno in breve tempo di chiuderne lo spazio, per stare più comodi.
A quel punto il dente definitivo, alla fine del suo tragitto, non troverà in bocca l’ampiezza sufficiente e rimarrà bloccato o prenderà una strada secondaria (ricorda la questione del canino incluso).
E in quel caso cosa si fa?
Appena estratto il dentino, si va dall’ortodontista che metterà un “mantenitore di spazio”, ovvero un piccolo
apparecchio fisso o mobile, a seconda delle esigenze e del grado di collaborazione.
Il mantenitore rimarrà in bocca per il tempo necessario all’eruzione del definitivo e ne garantirà tutto lo spazio che serve.
E se invece l’estrazione non è recente e lo spazio si è già in parte o totalmente chiuso?
L’ortodontista, in quel caso, provvederà con gli apparecchi giusti a recuperarlo, per poi mantenerlo.
Vediamo un’altra situazione in cui bisogna intervenire, sempre legata alla mancanza di spazio.
A volte capita, nelle bocche molto piccole, che esca un incisivo inferiore in posizione più interna, verso la lingua, senza che sia ancora caduto il corrispondente dente da latte.
Vero? È capitato anche a vostro figlio?
Considerate che normalmente le gemme degli incisivi inferiori nascono più internamente rispetto ai definitivi, per poi correggere la direzione di uscita. Se in bocca non c’è un’ampiezza sufficiente, il cervello avvisa il dente che parcheggia in doppia fila.
Ma chi rosicchierà la radice del dentino da latte, in quel caso?
Nessuno. O almeno in parte. Se la posizione del definitivo non è troppo indietro, potrebbe parzialmente consumare una parete della radice.
Il dentino in quel caso si muoverà e se siamo bravi e fortunati cadrà da solo.
In caso contrario, provate ad indovinare chi dovrà intervenire?
In entrambe le situazioni, comunque, la lingua spingerà il dente in arcata nel giro di un mesetto.
Non vi aspettate che il dente si allinei perfettamente agli altri; ricordate, infatti, che il motivo per cui ciò si è verificato è l’insufficienza di spazio.
Considerate probabile che anche il dente accanto subisca la stessa disavventura, per cui stiamo in guardia!
DA RICORDARE:
Evitiamo di far cariare i denti da latte:
✔ Riducendo gli zuccheri
✔ Facendo visite semestrali sin dalla tenera età
✔ Lavando sempre bene i denti, anche quando abbiamo sonno!
E se il dente è già cariato?
Proviamo a curarlo, altrimenti lo togliamo. E se lo togliamo mettiamo SUBITO un mantenitore di spazio.
Se non siamo intervenuti in tempo, sarà comunque possibile recuperare l’ampiezza persa, con un apparecchio in più.
Se la mancanza di spazio è anteriore, probabilmente il dente definitivo spunterà dietro.
Tolto il dente da latte, problema risolto! E la lingua farà il resto, almeno in parte.